Questa settimana approfondirò un’argomento molto attuale in questo momento.

ORMONI, VITAMINA D E STAGIONI

Durante l’inverno si osserva una maggiore produzione di cortisolo, (del quale vi ho già parlato) ormone che favorisce l’accumulo di grasso corporeo. Questo processo ha una duplice funzione: agisce come isolante dal freddo ma anche come riserva energetica.

Nei mesi estivi, invece, i livelli di cortisolo si abbassano di molto.
La luce solare attiva la trasformazione del colesterolo in vitamina D, ormone della crescita e testosterone.

Andiamo, quindi, incontro a un picco di secrezione degli altri ormoni anabolici, in particolare di ormone della crescita (GH) e di testosterone, ormoni che favoriscono lo smaltimento del grasso in eccesso, aumentano la performance fisica, la vitalità, la creatività, l’energia e, in particolare il testosterone, aumentano il desiderio sessuale.

Ora vi parlerò della VITAMINA D.

Un gruppo di ricercatori italiani dell’Università di Parma ha affermato che se nasci durante l’inverno sei a maggiore rischio di carenza di vitamina D.

Lo studio di popolazione ha analizzato i valori ematici di vitamina D di oltre 10 mila italiani, con un’età media di 62 anni.

Una cosa interessante che ho letto è che, nascere durante la stagione invernale è stato associato a un incremento del rischio di sviluppare deficit di vitamina D dell’11% in età adulta, rispetto a nascere in primavera ed estate.

D’altra parte, al di là della stagione di nascita, è risaputo che la carenza di questo importante nutriente è diffusa nei paesi nordici, a causa del ridotto numero di ore di luce solare.

Tuttavia, tale problema potrebbe presentarsi anche nel nostro paese durante i mesi invernali, in particolare nei bambini, negli anziani e nei soggetti che per svariate motivazioni non si espongono alla luce del sole.

Importante è la produzione di vitamina D a livello cutaneo, processo attivato dall’esposizione alla luce solare, in particolare dalle radiazioni UVB.

Possiamo dire che mezz’ora di esposizione alla luce solare in costume da bagno o comunque con alcune delle parti del corpo esposte al sole, permette una produzione di circa 50.000 Unità Internazionali di vitamina D al giorno, pari al fabbisogno giornaliero consigliato dalle linee guida.

La colorazione della cute, cioè l’abbronzatura, serve anche come sistema di autoregolazione dell’organismo: l’aumento dell’abbronzatura riduce la produzione di vitamina D.

La funzione primaria della vitamina D è quella di mantenere stabili i livelli di calcio e fosforo nel sangue, così da poter aiutare molte delle attività metaboliche e neuromuscolari e permettere una corretta mineralizzazione delle ossa.

Negli ultimi anni si sono studiati gli effetti extra-scheletrici della vitamina D, in particolare l’effetto benefico di questo ormone sul cuore, sui processi infiammatori e di autoimmunità e sull’attività muscolare.

Valori soddisfacenti di Vitamina D inducono miglioramento dell’equilibrio e della forza muscolare soprattutto negli anziani che sono i soggetti maggiormente carenti.

Inoltre, la luce solare ha anche un’attività diretta sulla produzione di neurotrasmettitori a livello cerebrale, aumentando la produzione di serotonina, che ha un effetto antidepressivo e stimolante, abbassa i livelli di stress e induce miglioramento del tono dell’umore, infatti molti farmaci antidepressivi sono stimolatori della produzione di serotonina.

La serotonina è anche il precursore della melatonina, ormone che regola il ritmo sonno-veglia.

Devo ricordare che gli esseri umani sono creature diurne, programmati per vivere all’aperto nelle ore in cui il sole splende e chiusi in casa nelle ore notturne. La produzione di melatonina avviene nelle ore buie e si interrompe con l’esposizione ottica alla luce del giorno. Recenti studi hanno documentato come l’esposizione mattutina alla luce solare induca una maggiore produzione serale della melatonina con miglior facilità all’addormentamento, miglior qualità del sonno ed effetti benefici anche su disturbi d’ansia.

Occorre poi ricordare che la melatonina svolge un ruolo importante anche nel contrastare fenomeni infettivi, infiammatori e in generale nell’autoimmunità, fattore molto importante in questo momento storico.