Per chi non lo sapesse, l’ippocampo è sempre giovane, anche da anziani, ora vi spiego perché!
L’ippocampo è parte del cervello situato nella regione interna del lobo temporale.
Svolge un ruolo importante nella formazione delle memorie esplicite (dichiarativa e semantica), nella trasformazione della memoria a breve termine in memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale.
Nell’essere umano, ha una forma curva e convoluta, che ispirò ai primi anatomisti l’immagine di un cavalluccio marino. Il nome, infatti, deriva dal greco (Greco hippos = cavallo, kàmpe = bruco).
L’ippocampo fa parte del sistema limbico; il sistema limbico è un complesso di strutture encefaliche, avente un ruolo chiave nelle reazioni emotive, nelle risposte comportamentali, nei processi di memoria e nell’olfatto.
Contrariamente a quanto si riteneva, fino a poco tempo fa, anche quando si è anziani il cervello, se sano, continua a rigenerarsi come quello giovane, grazie alla produzione di nuovi neuroni.
Lo dimostra per la prima volta nell’uomo, la ricerca della Columbia University, coordinata dall’italiana Maura Boldrini. Il risultato è pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell.
Finora si pensava che nel cervello adulto non si formassero nuovi neuroni, ma ora è stato dimostrato il contrario.
Nello studio si legge che gli anziani sono emotivamente e cognitivamente più capaci di quanto si credesse: possono produrre migliaia di nuovi neuroni, al pari dei giovani, e nel loro cervello il volume della struttura che controlla le emozioni, chiamata appunto ippocampo, equivale a quella che caratterizza un cervello giovane.
Unica differenza è la vascolarizzazione, meno diffusa nel cervello anziano.
Il fatto che anche nel cervello anziano continuino a rigenerarsi le cellule, significa che con uno stile di vita sano, un ambiente stimolante, interazioni sociali ed esercizio, possiamo mantenere sani e funzionanti i nostri neuroni!
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