La cultura di questi anni ci porta a scegliere comportamenti molto conservativi ogni volta che la propria condizione fisica esce dai classici parametri quotidiani.

Ecco che se si ha un infortunio, o che si vede una donna incinta, o si parla con chi si è operato alla schiena, ecc. il consiglio che viene dato è sempre lo stesso: non muoverti e riposati.

Ovviamente suggerimenti di quel tipo sono molto spesso controproducenti e non fanno il bene della persona.
Ma questo anche quando si parla di tumore?
Questa è una domanda che molto spesso mi è stata rivolta in questi dieci anni.
Devo dire che ci sono sempre più evidenze scientifiche che mettono in relazione l’attività fisica con un miglioramento dello stato di salute nelle persone affette da tumore di qualunque tipo sia.
L’attività che viene consigliata con maggiore frequenza riguarda l’allenamento aerobico che viene consigliato per almeno 3 volte a settimana.
Non bisognerebbe comunque dimenticare di eseguire anche delle sessioni dedicate alla forza con una frequenza di almeno 2 volte a settimana.
È possibile effettuare anche delle sessioni di allenamenti intervallati ad alta intensità purché ci sia un serio controllo sui dati fisiologici prima e soprattutto durante la sessione di allenamento.
Nonostante le molte raccomandazioni e linee guida comprendono dati specifici riguardo volume, intensità, ecc. è fondamentale adattare l’allenamento allo stato, fisico e psicologico, di chi sta facendo attività fisica.
Mantenendo le dovute precauzioni appare chiaro come l’ allenamento deve essere ben strutturato personalizzato e come sua un’importante chiave per far tornare il prima possibile al stato di benessere la persona colpita da una patologia oncologica.

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