L’attività fisica può essere considerata uno strumento di prevenzione di malattie croniche e degenerative, oltre che uno strumento di trattamento, perché contrasta la perdita o la riduzione delle capacità funzionali.

Per “malattie croniche” si intende un ampio gruppo di malattie, che comprende le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche. Ci sono poi anche le malattie mentali, i disturbi muscolo-scheletrici e dell’apparato gastrointestinale, i difetti della vista e dell’udito, le malattie genetiche. Una malattia cronica è una malattia che presenta sintomi che non si risolvono nel tempo, né giungono a miglioramento. Secondo la definizione del National Commission on Chronic Illness, sono croniche tutte quelle patologie “caratterizzate da un lento e progressivo declino delle normali funzioni fisiologiche”.

Si è soliti associare le patologie croniche alla sfera dell’anzianità e considerarle molto lontane dal mondo giovane-adulto, ma la realtà è ben diversa. Il movimento può essere considerato come una delle più importanti funzioni organiche dell’uomo in grado di produrre effetti positivi su tutti gli apparati di cui l’organismo umano è costituito.

L’attività fisica: come e perché aiuta a contrastare queste malattie?

Aiuta la riduzione della pressione arteriosa e il controllo del livello di glicemia e colesterolo nel sangue, aiuta a prevenire malattie metaboliche, cardiovascolari e neoplastiche e artrosi e contribuisce a ridurre il tessuto adiposo in eccesso perché facilita il raggiungimento del bilancio energetico. Le linee guida internazionali realizzano un profilo ideale della quota di attività fisica in grado di supportare uno stile di vita attivo, questo prevede:

  • mezz’ora al dì per almeno 5 giorni a settimana di attività fisica ad intensità moderata (40-60% VO2 max);
  • due ore e mezza a settimana o 20 minuti al giorno per almeno 3 giorni a settimana ad intensità vigorosa (61-85% VO2 max);
  • un’ora a settimana o qualunque combinazione di attività fisica ad intensità moderata o vigorosa, che raggiunga o superi i valori minimi consigliati;
  • per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti si consigliano 60 minuti al giorno di attività di intensità da moderata a vigorosa.

Ma se il soggetto è sedentario?

Per il soggetto sedentario, si deve proporre inizialmente un lavoro basato sulla mobilità articolare e sulle capacità coordinative, caratterizzato da volumi e intensità d’allenamento bassi che tendono progressivamente a crescere. Questo tipo di allenamento permette una diminuzione dei fattori di rischio cardiovascolare (eccesso di peso, eccesso dei valori di glicemia e grassi ematici)

Bisogna ricordare che prima di proporre o consigliare un piano di allenamento, è indispensabile una visita medica preventiva eseguita da un medico di Medicina generale se trattasi di attività avente finalità ludico-motoria, o da un medico specialista in Medicina dello sport se trattasi di proposte di allenamento aventi una finalità sportiva agonistica.