Che mantenersi in forma fisica sia un ottimo modo per ridurre il rischio di insorgenza di diverse malattie -cancro incluso- non è certo una novità. Negli ultimi anni però la ricerca ha esplorato l’effetto dell’attività fisica anche in caso di neoplasia. Gli studi a riguardo, oggi, non mancano e affermano che praticare attività sia durante sia dopo le terapie migliora la tolleranza alle cure e può ridurre il rischio di recidiva.
In diversi modelli animali è stato osservato che l’esercizio fisico è capace di regolare positivamente l’attività di alcune cellule del sistema immunitario come linfociti T e NK, componenti fondamentali su cui agiscono i farmaci immunoterapici.
L’analisi, effettuata su 250 individui, ha valutato l’effetto dell’attività fisica in base al profilo delle differenti persone suddivise a seconda dell’intensità di attività svolta durante la settimana. Dalle analisi è emerso che livelli di attività moderata o intensa erano associati ad un minor rischio di tossicità causata dalle terapie. Non solo, in queste due categorie di pazienti si è registrato un vantaggio nella sopravvivenza globale rispetto ai pazienti completamente sedentari. I risultati, seppur da confermare in studi più ampi e con differenti metodologie, dimostrano l’importanza del movimento durante le terapie nel migliorare la qualità di vita.
Fonte : fondazione Veronesi
La mia esperienza con le donne operate al seno e con pazienti
oncologici durante le feste natalizie si interrompe per riprendere dopo l’Epifania .
Auguri a tutti Buone Feste .
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