Camminare almeno mezz’ora al giorno e in modo veloce, a tutte le età, aumenta il numero dei neuroni del nostro cervello, quindi memoria e capacità cognitive. Ma aumenta anche la vascolarizzazione del cervello, dà energia a queste nuove cellule.
Si parla spesso dei famosi 10 mila passi al giorno, ma l’unità di misura più corretta è rappresentata dai minuti. L’ideale, lo dice anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è fare almeno mezz’ora al giorno di camminata veloce, minimo per 5 giorni a settimana.
Oggi sono più di 50 milioni nel mondo le persone che soffrono di Alzheimer, la forma più diffusa di demenza, e nel 2050 si pensa che saranno 135 milioni, un po’ in tutti i continenti.
Questo è un dato molto preoccupante. L’unica cosa che possiamo fare è prevenzione, e la prevenzione migliore è l’esercizio fisico.
Camminare stimola la produzione a livello cerebrale di una sostanza che si chiama Bdnf, un fattore che va a colpire l’ippocampo anteriore, deputato a costruire le cellule chiave per la nostra memoria e le nostre attività cognitive.
I nostri muscoli dopo l’allenamento, mettono in circolo una serie di sostanze tra cui i fattori di crescita vascolare, che passano la barriera emato-encefalica e permettono di costruire nuovi piccoli vasi, i quali portano nutrimento ed energia alle nuove cellule.
Se, per esempio, una persona di 65/ 70 anni si ripromette di fare una camminata veloce di mezz’ora al giorno, anche 45 minuti, alla fine dell’anno avrà l’1% in più di cellule cerebrali. Avrà, dunque, una riserva cellulare maggiore che gli servirà per la memoria e le capacità cognitiva.
La cosa migliore che possiamo fare è ricordarci che l’attività fisica, anche quando non ne abbiamo voglia, è come una prescrizione.
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