L’idea che il cervello possa modulare la risposta immunitaria è supportata da studi che mostrano gli effetti dello stress mentale e fisico sulla salute generale e sull’immunità. Inoltre, l’uso di farmaci del sistema nervoso centrale (ad es. oppioidi, antidepressivi, anticonvulsivanti) così come condizioni di depressione sono associati a bassa massa ossea e aumento del rischio di osteoporosi e fratture.
Le recenti scoperte scientifiche hanno evidenziato che l’esercizio fisico regolare, in particolare l’allenamento contro resistenza, può essere una soluzione efficace per prevenire il declino osseo e cognitivo.
I benefici dei percorsi motori per le persone con osteoporosi hanno come finalità il rinforzo muscolo-scheletrico, il miglioramento della mobilità e flessibilità e tecniche adattate per recuperare la libertà di movimento senza la paura di farsi male.
L’attività fisica aiuta a ridurre i livelli di infiammazione e a migliorare la risposta antiossidante del corpo, proteggendo il cervello dai danni cellulari e aumenta il flusso sanguigno in tutto il corpo, incluso il cervello. Un maggiore afflusso di sangue al cervello significa un migliore apporto di ossigeno e nutrienti essenziali per la salute neuronale.
Studi epidemiologici hanno dimostrato che le persone che mantengono uno stile di vita fisicamente attivo hanno un rischio significativamente ridotto di sviluppare demenza e malattia di Alzheimer.
L’attività fisica regolare contribuisce a mantenere la salute del cervello e a prevenire l’accumulo di proteine tossiche, come la beta-amiloide, associate alla neurodegenerazione.

Fonte: Davide Teggi Chinesiologo