Si è scoperto che circa l’80-90% dei pazienti in trattamento con radio e/o chemioterapia riferisca, tra i sintomi più frequenti e invasivi, proprio la fatigue ovvero una situazione di stanchezza molto forte.
La fatigue (termine inglese che significa astenia, stanchezza) può essere considerata come parte integrante della sintomatologia causata dal tumore, come effetto collaterale delle terapie oncologiche e non oncologiche, oppure come espressione di uno stato.
Quanto dice il Comprehensive Cancer Network la fatigue può essere definita come una “una sensazione soggettiva, stressante, persistente di stanchezza o spossatezza correlata al cancro o al suo trattamento, non proporzionale all’attività eseguita, che interferisce con le abituali attività e che spesso non è alleviata dal sonno o dal riposo”.
La fatigue impatta in maniera molto importante sulla qualità di vita del paziente e in particolar modo sulla capacità di lavorare, sulla possibilità di vivere la quotidianità e sulla vita sessuale con conseguenze sociali ed economiche talvolta devastanti. (Stone et al., 2000).
La persona si sente perennemente stanca e senza energie, con la sensazione costante di essere svuotata e di non farcela a svolgere le normali attività quotidiane.
Molto spesso le pazienti oncologiche che seguo da tanti anni, mi riferiscono di avere anche una sensazione di avere la testa vuota o essere colti da vertigini, ritrovarsi con il fiatone anche dopo una leggerissima attività fisica o una semplice camminata.
In uno studio del 2022 è stato dimostrato come l’esercizio ha effetti positivi sul paziente oncologico sia durante che dopo i trattamenti oncologici.
Una meta analisi del 2017 ha comparato effetti del trattamento farmacologico da solo, dell’ esercizio fisico da solo, dell’ intervento psicologico da solo e poi della combinazione dei diversi interventi. Da questo è emerso che l’ esercizio fisico aveva migliorato, da solo la condizione del paziente!
Quindi: svolgere regolarmente un esercizio fisico anche semplice (es. camminare) riduce la fatigue, la nausea e il vomito e, in alcune persone, può migliorare il sonno. Programmare la giornata inserendo tra le attività anche lo svolgimento di una blanda attività fisica consigliata da L proprio medico di riferimento e seguiti da un’ esperto.
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