La differenza tra età anagrafica ed età biologica è stata oggetto di uno studio scientifico condotto in varie nazioni del mondo, pubblicato su Lancet Public Health.
L’analisi ha rivelato un gap di trent’anni tra le nazioni che si portano meglio gli anni e quelle che se li portano peggio: un 76enne giapponese presenta lo stesso livello di problemi di salute ‘tipici’ di un 65enne; ‘traguardo’ raggiunto ad appena 46 anni da un abitante di Papua Nuova Guinea.
Negli ultimi tempi il concetto di età biologica è oggetto di ricerca di molti scienziati e medici perché si ritiene che sia un fattore indicativo per la salute e in particolare per la comparsa o meno di alcune patologie.
“L’età biologica è quella che invece si calcola su alcuni parametri legati ai processi di invecchiamento, ovvero quelli responsabili di alcune patologie come l’artrosi, l’ipertensione, l’aterosclerosi, oppure malattie degenerative croniche. Ogni età anagrafica correla con un’efficienza dei nostri apparati organici”.
Ciascuno ha il proprio “Io metabolico”, legato al cibo assunto, alla respirazione, allo stile di vita, alle stimolazioni sensoriali e anche alla personale composizione corporea.
Per metabolismo si intende l’insieme di tutte le reazioni chimiche che sostengono la vita di un organismo.
Abbiamo poi il cosiddetto “io biologico”.
L’ “Io biologico” è la struttura corporea soggettiva e unica di ciascuno di noi. Riscoprire di avere un corpo, con determinati fabbisogni, e non solo sognare una desiderata immagine corporea, significa acquisire un metodo consapevole di alimentazione e una scelta di salute.
Il peso corporeo che si legge sulla bilancia è la risultante di massa grassa, massa magra muscolare, acqua corporea intracellulare ed extracellulare, di cui vi ho parlato la scorsa settimana, e massa ossea. Il rapporto tra muscolo e adipe, cioè il grasso, è un indicatore di efficienza metabolica e di salute di un organismo.
La massa magra muscolare, a ogni età e senza distinzione di sesso, deve quantitativamente essere superiore alla massa adiposa. In particolare il metabolismo corporeo, cioè la capacità di “bruciare” i nutrienti introdotti con l’alimentazione giornaliera, è direttamente proporzionale alla massa magra muscolare e inversamente proporzionale alla massa adiposa.
Dimagrire non vuol dire solo leggere un numero più basso sulla bilancia, ma significa ridurre la massa grassa, senza intaccare la massa magra muscolare e l’acqua corporea, in particolare intracellulare.
Preoccuparsi solo del peso non basta più per garantire salute e longevità: occorre conoscere la propria composizione corporea, in particolare il peso e la localizzazione della massa grassa.
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