L’eccesso di peso corporeo, con accumulo di massa grassa, è una delle cause più frequenti dell’aumento della frequenza cardiaca.
Un chilo di grasso corporeo contiene circa 3 km di capillari. Pertanto una persona che ha 10 Kg di massa grassa in eccesso ha almeno 30 Km di vasi sanguigni in più dove scorre il suo sangue!
Dimagrire vuol dire perdere massa grassa e, con essa, ridurre l’eccessivo letto vascolare, proteggendo quindi il cuore.
Dimagrire fa diminuire non solo il peso ma anche la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e il lavoro cardiaco.
La frequenza cardiaca per bruciare i grassi, accelerare il metabolismo e perdere peso è quella compresa tra il 60% e il 70% della propria massima frequenza cardiaca. La massima frequenza cardiaca individuale è quella che il cuore può raggiungere e mantenere per 1 minuto senza incorrere in problemi cardiaci.
Uno studio della Cardiologia del Policlinico Modena, che fa parte dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, ha esplorato la correlazione tra obesità e fibrillazione atriale un fattore molto importante da tenere in considerazione.
La fibrillazione atriale, che consiste in un’alterazione del ritmo del cuore che produce un battito molto rapido ed irregolare, ha effetti sulla funzionalità dei ventricoli e sul flusso sanguigno. In condizioni normali, a riposo, il ritmo cardiaco, definito “sinusale” è solitamente di 60-80 pulsazioni al minuto. In caso di fibrillazione atriale, la frequenza può variare e arrivare a volte fino a 300 al minuto. La fibrillazione atriale è, però, una malattia progressiva e potenzialmente pericolosa, in quanto comporta una accelerazione della funzionalità del cuore, riducendo l’efficienza della pompa cardiaca.