Alcuni di essi, come calcio, fosforo, potassio, sodio, cloro e magnesio, si trovano nel corpo umano in concentrazioni superiori allo 0,5 ‰ e prendono il nome di macroelementi; altri invece, come ferro, iodio, selenio, sono presenti in quantità minore e vengono chiamati microelementi, o elementi traccia od oligoelementi.
I minerali contenuti nelle nostre cellule umane sono presenti anche nell’intero universo! Il calcio, il ferro, lo zolfo e tutti gli altri minerali sono gli stessi minerali presenti sulla Luna, su Marte, su Venere e Giove, su ogni corpo creato nell’universo!
Sono circa 20 i minerali che costituiscono il corpo umano, presenti in ogni corpo celeste.
Il principale minerale è il calcio, depositato nelle ossa. Ne possediamo circa 1.5 Kg. Due sono gli ormoni che governano il metabolismo del calcio: vitamina D e paratormone! Quando la vitamina D è bassa, il paratormone è alto. In questa condizione il calcio lascia le ossa e si forma l’osteoporosi, ossa fragili! Poi passiamo al ferro, ne abbiamo 4 grammi nel nostro corpo, ma guai se manca! Con poco ferro si ha anemia, profonda stanchezza, mancanza di memoria.
Il magnesio è un macroelemento di cui disponiamo in quantità variabili tra i 22 e i 26 g e di questi più del 50% si trova mineralizzato a livello osseo. Nel nostro organismo è coinvolto in numerosi processi, che vanno dalla sintesi di neurotrasmettitori essenziali a livello centrale, alla produzione e rilascio di energia cellulare. Inoltre, il magnesio, agisce in equilibrio con il calcio,
lo zinco.
Lo zinco è un componente di centinaia di complessi enzimatici coinvolti nel metabolismo di proteine, lipidi, carboidrati e acidi nucleici. Inoltre è necessario per il funzionamento di diversi ormoni, inclusi quelli della tiroide, l’insulina, gli ormoni sessuali e l’ormone della crescita.
Il selenio è un microelemento dalle note proprietà antiossidanti, che si trova in abbondanza nel pesce e nelle frattaglie e all’interno del nostro organismo è coinvolto nella sintesi degli ormoni tiroidei, nella risposta immunitaria e nelle reazioni enzimatiche (soprattutto nell’attività dell’enzima glutatione perossidasi). Grazie alla sua capacità di proteggere le membrane cellulari dall’ossidazione, il selenio ha anche un effetto protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari.