In questi ultimi giorni dell’anno, molto spesso contraddistinti da sedentarietà, voglio affrontare il problema delle conseguenze dell’inattività.

Gli effetti benefici dell’attività fisica non sono perenni e, naturalmente, cambiano man mano che si smette di allenarsi.
Quando passa un po’ di tempo dall’ultima sessione di fitness iniziano gradualmente a ridursi la forza, la massa muscolare e non solo. Il motivo è che il corpo umano si adatta agli stimoli che gli vengono forniti: se si allena reagisce di conseguenza e di fronte a un periodo di inattività fa lo stesso, entrando in una fase di conservazione che porta a perdere tono muscolare.
I fattori che determinano con quale velocità si perde la forma fisica, a fronte di uno stop all’allenamento, sono diversi e, in parte, coincidono con quelli che determinano i risultati dell’allenamento stesso. Si tratta infatti della genetica, dell’età, dello stile di vita, del regime alimentare e del precedente livello di forma fisica.
Superata una certa età, ad esempio, la forma fisica viene persa ad una velocità quasi doppia rispetto a quando si hanno tra i 20 e i 30 anni.
Da un altro studio, questa volta più recente perché svolto durante la pandemia e pubblicato su Frontiers in Physiology, è risultato che bastano meno di 2 settimane per veder diminuire la VO2 massima, il volume del plasma e la capacità di utilizzare il glucosio per l’energia.
Ovviamente, più si prolunga il tempo di inattività, più gli effetti negativi aumentano.
Fortunatamente però il calo non prosegue senza fine, ma solo fino a 2 mesi, tempo dopo il quale si stabilizza.
Inoltre, dopo 3 mesi, chi un tempo si allenava regolarmente mantiene comunque un VO2 massimo più alto rispetto alle persone sedentarie che non si sono mai allenate.

Fonte: mypersonal trainer