Con il termine “patologie cardiovascolari” ci si riferisce generalmente alle malattie che interessano il cuore ed i vasi sanguigni e che provocano ripercussioni d’organo. I principali ad essere colpiti sono cuore, cervello, reni, e apparato locomotore.
Il funzionamento dei nostri organi e degli apparati dipende dalla qualità della circolazione sanguigna, che fornisce ossigeno e nutrienti agli organi interni, oltre a raccogliere l’anidride carbonica e i prodotti metabolici.
Durante le diverse fasi della nostra vita, l’infanzia, l’adolescenza e la gioventù facciamo più movimento, i vasi sono nuovi, elastici e puliti e il nutrimento degli organi è quasi sempre al massimo.
Di contro, però , va sottolineato che con l’età ci muoviamo di meno e i nostri vasi iniziano a sporcarsi……
Questo dipende da molti fattori, non solo dannosi come il fumo, un’alimentazione poco sana, e uno stile di vita sedentario ma anche naturali come il deposito di lipidi, processo che si svolge in ogni organismo. Le malattie cardiovascolari provocano 4 volte più decessi rispetto alle altre cause.
Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie cui fanno parte le malattie ischemiche del cuore, come l’infarto acuto del miocardio e l’angina pectoris, e le malattie cerebrovascolari, come l’ictus ischemico ed emorragico. Rappresentano le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità in Italia.
– Donne e patologia cardiovascolare.
Le malattie cardiovascolari si presentano nelle donne con un ritardo di almeno 10 anni rispetto agli uomini. Fino alla menopausa le donne sono aiutate dalla protezione ormonale; in seguito, le donne vengono colpite addirittura più degli uomini da eventi cardiovascolari, che spesso sono più gravi, anche se si manifestano con un quadro clinico meno evidente: molte volte, infatti, il dolore manca, è localizzato in altra sede o è confuso con quello derivato da altre patologie. Per questo, generalmente, le donne si recano in ospedale più tardi rispetto agli uomini.
Mantenere uno stile di vita sano e praticare una regolare attività fisica quindi fare sport e qualsiasi attività che richieda movimento, camminare a passo svelto per almeno 30 minuti al giorno, salire le scale, ballare, non fumare ed evitare/limitare il consumo di alcol contribuiscono a ridurre il rischio.
– Esercizio fisico e apparato cardiovascolare
Le interrelazioni fra esercizio sportivo ed apparato cardiovascolare sono molto più complesse di quanto lascino intendere. Ciò deriva innanzitutto dal fatto che l’impegno cardiaco nelle diverse attività è quanto mai variabile in relazione, oltre che ai fattori propri dello sport prescelto, anche a fattori esterni contingenti (stato psichico dell’atleta, condizioni atmosferiche, etc.
Un aspetto non trascurabile è rappresentato dal rischio intrinseco proprio di alcune attività sportive in relazione all’ambiente sfavorevole nel quale si svolgono tipo sport subacquei, alpinismo, sport motoristici, etc.
-Quali sport può fare un cardiopatico?
I tipi di esercizio più indicati sono il camminare ed il pedalare con una frequenza di 3-4 sedute settimanali e con una durata di ogni seduta che va dai i 30 ai 45 minuti.
– Quando lo sport fa male al cuore?
Fare sport in maniera eccessiva e inadeguata alla propria età e livello di salute è estremamente dannoso. A sostegno di ciò ci sono svariati studi che dimostrano come un’attività sportiva troppo intensa può aumentare il rischio di fibrillazione atriale e dunque di infarto.
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