Nell’articolo precedente, Movimento e Musica – parte 1, abbiamo capito quali sono gli effetti positivi della musica quando facciamo attività sportiva.

Uno studio pubblicato, poco più di un anno fa,  sul Journal of Sport and Exercise Psychology da Costas Karageorghis, della Brunel University in Gran Bretagna, sostiene che il pop e il rock, con determinati ritmi, aumentano la resistenza fisica nella pratica sportiva e infondono uno stato di vigore anche durante allenamenti intensi, combattendo la fatica.

Da questo studio, inoltre, è emerso che gli sportivi, grazie alla musica, hanno acquistato una resistenza superiore del 15%, in alcuni casi anche del 20%, e hanno corso di più, sopportando meglio la fatica e con una migliore sensazione di benessere.
La ricerca scientifica ha individuato 5 punti chiave in cui la musica può influenzare la performance che di seguito vi sintetizzo:
1) Durante gli esercizi “submassimali” la musica può limitare l’attenzione e a sua volta distogliere la mente dalle sensazioni di fatica.
Questa tecnica diversiva, che in psicopatologia e psichiatria è detta dissociazione, abbassa la percezione degli sforzi.
Più precisamente un’effettiva dissociazione, che si ha allontanando totalmente i pensieri dalle sensazioni di fatica, può promuovere uno stato d’animo positivo incrementando le sensazioni di vigore e felicità ed attenuando quelle negative di tensione, depressione e paura. (Bishop, Karageorghis. & Laizu 2007).
2) La musica altera l’eccitazione psicologica ed emotiva e perciò può essere utilizzata prima dell’allenamento, o della competizione, come stimolante o come calmante (ad esempio per stati d’ansia) per la persona che si sta allenando (Bishop et al. 2007) incoraggiando il raggiungimento dello stato mentale ottimale.
3) La ricerca ha dimostrato come la sincronizzazione della musica nei suoi elementi ritmici (battiti e tempo) con movimenti ripetitivi nel tempo, quindi per discipline come corsa, ciclismo, canottaggio o lo sci di fondo, sia associata ad un miglioramento nel rendimento dell’attività.
Il ritmo musicale può regolare il movimento e quindi prolungare la performance; la sincronizzazione dei movimenti con la musica permette all’atleta di svolgere la sua attività in modo più efficiente.
4) La musica può avere un impatto molto positivo sull’acquisizione della abilità motorie. In particolare nei bambini e comunque nei più giovani, la musica accompagnata al gioco o alla danza offre l’opportunità di esplorare nuovi modi di muoversi e di migliorare la coordinazione.
5) Gli studi riguardanti gli effetti della musica sullo stato motivazionale portano a pensare che la musica possa aiutare a raggiungere lo stato di trance agonistica, in psicologia, in inglese “flow” o “zone.

La musica è presente in tutti gli ambiti della nostra vita. Usata come metodo di rilassamento, come accompagnamento di un momento di gioia o come sottofondo ad un’allenamento, ora ci è molto chiaro quanto possa essere importante!

Vi consiglio alcuni brani ideali per l’allenamento, da moderato a intenso, che sono quelle che fanno raggiungere da 120 a 140 battute al minuto, tipo “I like the way you move” dei Bodyrockers

“Mercy” di Duffy, ma anche brani classici come “Don’t stop me now” dei Queen

“Dancing Queen” degli Abba, o ancora “Eye of the tiger” dei Survivor, la colonna sonora di Rocky!