Sappiamo quanto sia importante la respirazione, soprattutto durante l’esercizio fisico, e di quanto si parla in questo momento di pandemia Covid-19.
L’esercizio fisico aumenta la richiesta ventilatoria, perché aumenta il comando neurale ai muscoli respiratori.
La fondamentale e importante coordinazione che c’è tra i muscoli inspiratori ed espiratori della gabbia toracica, mantiene il volume dell’addome sotto i livelli di riposo, e previene problemi tra i quali distorsioni della gabbia.
Negli sportivi e nei soggetti allenati, l’ossigeno consumato dai muscoli respiratori corrisponde a circa il 10% di quello totale.
Va detto però che i muscoli respiratori tendono, nell’attività fisica intensa, ad affaticarsi: questo porta a vasocostrizione a livello degli arti e aumento della fatica periferica, peggiorando molto spesso la performance e questo, in un programma di allenamento, va tenuto in considerazione.
Un fatto molto curioso che si può notare è che sembra che ci sia una sorta di competizione tra muscoli respiratori e muscoli locomotori per “accaparrarsi” ossigeno e flusso ematico.
Se aggiungiamo esercizi per le braccia quando alleniamo le gambe, queste ultime riceveranno chiaramente meno flusso. Stessa cosa al contrario.
Quindi l’ esercizio va eseguito tenendo conto dell’ intensità dello stesso.
Importante dire che i muscoli respiratori hanno una sorta di priorità sui muscoli degli arti, anche se non sempre è stato riscontrato questo effetto, ma va considerato.
Posso dire che meno flusso arriva ai muscoli respiratori, meno adeguato sarà il trasporto di ossigeno e maggiore sarà la fatica.
Nelle attività come camminata e corsa esiste un “blocco fasico”, che sincronizza sempre lo stesso numero di passi ad ogni atto respiratorio; tutto questo per ridurre la spesa energetica.
Le donne, a differenza degli uomini, hanno vie aeree e polmoni più piccoli per cui tendono ad avere un maggior utilizzo di ossigeno a un dato livello di ventilazione.
Ora quindi, buon lavoro!