Oggi parlerò della danza e del muoversi a ritmo di musica.
I benefici psicofisici della danza sono stati dimostrati da diversi studi che ne hanno legittimato l’uso come strumento terapeutico.
Infatti muoversi stimola il cervello a rilasciare endorfine, sostanze chimiche che aiutano ad essere più rilassati e allegri, ma che hanno anche il merito di ridurre le tensioni prodotte dallo stress quotidiano.
Inoltre danzare e muoversi a ritmo di musica, riduce l’ invecchiamento del cervello, riduce il rischio di ansia, stress e dolori psicosomatici, aumenta l’autostima, aumenta la soddisfazione personale.
La danza come il muoversi a ritmo di musica è sempre stato, ed è, uno strumento catartico cioè liberatorio, per dare sfogo in maniera innocua attraverso la finzione artistica alle emozioni negative oppure inesprimibili nella realtà.
Anche il solo assistere a spettacoli di danza ha un effetto positivo e consolatorio, inoltre è da ritenersi un’occasione di aggregazione per incontrare gli altri e riconoscersi nella condivisione dello stesso interesse.
Il muoversi a ritmo di musica è indicato per coloro che hanno bisogno di rimuovere i blocchi che impediscono di relazionarsi positivamente con la propria fisicità od emotività, e per chi ha difficoltà a relazionarsi con gli altri e a sentirsi parte di un gruppo.
La vista del corpo in movimento stimola nel cervello l’attivazione dei cosiddetti neuroni- specchio responsabili di immedesimazione ed empatia.
L’attività fisica fatta con la musica favorisce il rilascio di dopamina una delle sostanze legate alle sensazioni piacevoli e determina l’attivazione simultanea di quasi tutte le regioni del cervello incluse quelle legate alle funzioni linguistiche e alla memoria attivando tutti i neuroni coinvolti nelle emozioni e nella conoscenza stimola i ricordi e in più attiva l’impulso istintivo a muoversi.
Oltre a queste relazioni fisiche individuali la musica funziona da aggregatore sociale, tutti hanno l’istinto di inseguire il ritmo di un brano musicale e ciò permette di aumentare il coinvolgimento .
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