L’osso non è inerte ma è un tessuto metabolicamente attivo che si rinnova costantemente nel corso della vita.
Il rimodellamento osseo è il processo per cui l’attività delle cellule del tessuto osseo determina un continuo riassemblaggio della struttura e della massa sostituendo tessuto vecchio con quello nuovo che viene successivamente mineralizzato.
Il rimodellamento è finalizzato a mantenere la forza dell’osso rimuovendo i microdanni.
Riassorbimento e la seguente riformazione sono bilanciate in una persona sana, in condizioni di osteoporosi la prima fase è dominante sulla seconda .
Va considerata che il
massimo di massa ossea si raggiunge circa tra 16 e 20 anni e nell’insorgenza dell’osteoporosi ci sono fattori genetici, ambientali, ormonali e nutrizionali che incidono fortemente.
Possiamo dire che ci sono fattori che possono incidere i nostri comportamenti, soprattutto su quelli ambientali con l’esercizio fisico mirato.
La resistenza dell’osso è uguale alla densità minerale dell’osso più la qualità dello stesso. La mancanza delle sollecitazioni meccaniche indotte dalla gravità e dalla attività fisica porta alla osteoporosi come visto negli astronauti nonostante la pratica quotidiana di numerosi esercizi isometrici.
Affinché possa avere un effetto positivo sullo scheletro, l’esercizio fisico deve possedere determinate caratteristiche. Deve essere ad alto impatto, antigravitario, essere svolto ad alta intensità con esercizi specifici e ci deve essere un adeguato riposo tra le varie sedute. Tutto va sempre personalizzato e adattato alla
persona in modo “sartoriale”.
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