Oggi vi parlerò di RITENZIONE IDRICA e attività fisica.

Vorrei porre l’attenzione sugli errori comuni che causano la formazione e l’aumento della ritenzione idrica.
Molto spesso la sedentarietà o, peggio, l’inattività fisica e le sbagliate abitudini alimentari, innescano un processo di perdita di tono muscolare evidenziando un aumento del grasso corporeo, portando anche un aumento dei livelli di infiammazione del corpo.
L’alimentazione sbagliata riveste un ruolo fondamentale quando abbiamo un ridotto consumo di acqua giornaliera, che rischia di compromettere la qualità dei muscoli.
Devo sottolineare che con il passare degli anni le donne con caratteristiche ginoidi, (fisico a pera, accumula peso nella parte inferiore della cintura come anche, natiche, cosce, parte dell’addome sotto l’ombelico) sono le più esposte all’aumento dei livelli di ritenzione idrica a causa della loro predisposizione genetica alla cattiva microcircolazione.
La corretta gestione di un piano specifico con dieta e attività fisica dove la parte aerobica viene ridotta e calibrata sulla persona interessata, può indurre una graduale inversione di tendenza, migliorando la qualità muscolare e riducendo drasticamente la ritenzione.

Ma perché questo avvenga occorre saper modulare e praticare correttamente durata ed intensità del training, durata e soprattutto la scelta dell’attività aerobica.
Per esempio gli sport che prevedono impatto con il terreno sono controindicati nei casi di alterata funzionalità vascolare degli arti inferiori.
Una buona alternativa è sia il nuoto che la bicicletta chiamata “recline” con le gambe che pedalano in orizzontale.
Anche esercizi propriocettivi e di mobilizzazione della caviglia se la ritenzione è causata da insufficienza venosa. Ad ogni fine di sessione dell’attività fisica eseguite dello stretching abbinato ad esercizi respiratori eseguiti però con gli arti inferiori in alto per favorire il ritorno venoso ed eliminando così le tossine che si sono prodotte.

Cercate di mirare ad una introduzione controllata delle quote dei carboidrati complessi per ottenere un miglioramento ed un controllo ottimale del cortisolo.
Tutto questo chiaramente non va fatto con il “fai da te” ma seguendo il consiglio di professionisti dell’ambito motorio e alimentare.
Vi consiglio di guardare il video informativo che ho aggiunto alla fine di questo articolo.