Per chi è “freddoloso” oggi diamo delle informazioni sulla temperatura corporea.
Nell’uomo, la temperatura corporea media rilevata al “nucleo” è generalmente fissata, per convenzione, a 37° C (da 36,5 a 37,6°C).
Si tratta comunque di un valore approssimativo, dal momento che la temperatura può variare sensibilmente sul piano intra ed interindividuale.
Nel cavo orale si registra normalmente una temperatura compresa tra i 36,5 ed i 37,6°C. La temperatura ascellare ed inguinale oscilla tra i 36 ed i 37°C, risultando superiore di qualche decimo di grado in quest’ultima sede. La temperatura rettale – considerata tra tutte la meglio rappresentativa della temperatura centrale – è solitamente pari a 37-37,5°C, circa mezzo grado superiore a quella orale.

Il “calore corporeo” nasce negli adipociti bruni. Questi sono una particolare massa adiposa in grado di utilizzare gli acidi grassi saturi alimentari. I carboidrati e le proteine non vengono utilizzati dagli adipociti bruni per ottenere calore metabolico. Possiamo accumulare kg di grasso corporeo ma la massa degli adipociti bruni pesa meno di 100 grammi. Con il passare degli anni gli adipociti bruni si riducono e nasce la sensazione di freddo continuo. Il calore metabolico si forma negli adipociti bruni ma non è derivato da una combustione dei grassi, bensì da una reazione biochimica di unione tra ossigeno ed idrogeno. Il calore metabolico formato negli adipociti bruni viene diffuso su tutto l’organismo umano attraverso l’acqua contenuta nel sangue. Tutto sotto il controllo dell’ipotalamo. Se una persona ha una temperatura sotto i 36°C consuma meno grassi e quindi accumula grasso ed aumenta di peso. Il freddo fa dimagrire perché attiva gli adipociti bruni e beige, cellule deputate a produrre calore metabolico.
Il riscaldamento (termosifoni) e il vivere in ambienti protetti dal freddo contribuiscono ad far accumulare grasso corporeo perché il corpo umano consuma meno grasso per produrre la giusta temperatura compatibile con la vita.